25.11.05

 

Aborto libero e gratuito!


Da quando è stata approvata la legge sull'aborto alla fine degli anni settanta, la chiesa cattolica italiana non si è mai arresa. E di recente, per voce del solito Ruini, si è rifatta sotto. Ma oggi, attraverso il ministro della salute Francesco Storace, assieme all'Udc, anche il centro-destra sta conducendo una vera e propria battaglia contro l'interruzione volontaria di gravidanza.

Sabato scorso il ministro, che milita in Alleanza nazionale, ha detto che vuole assicurare la presenza di volontari antiabortisti nei consultori. Storace si è dichiarato contrario alla legge attuale e ha precisato che, essendo comunque obbligato a rispettarla, vuole applicarla integralmente, "a cominciare dalle disposizioni sulla prevenzione che sottolineano il diritto ad abortire, ma anche a non abortire".

La legge sulla fecondazione assistita contiene già un primo attacco, alla radice, mediante la difesa dell'embrione, al diritto di poter abortire non clandestinamente e dignitosamente. Quindi, queste prese di posizione non meravigliano. Ma vanno rintuzzate, per far si che abortiscano quanto prima.

La legge sull'aborto del 1978 (L. 22 maggio 1978, n. 194) è già di per sè limitata e, pertanto, va non solo difesa bensì migliorata, per un aborto veramente libero e gratuito. Tuttavia, finora, le reazioni femminili sono state tiepide. E' vero che di fronte ai problemi della sopravvivenza quotidiana, questo dell'aborto potrebbe sembrare l'ultima delle preoccupazioni. Tuttavia, è sbagliato sottovalutare questo ennesimo attacco al diritto di autodeterminazione della donna. Quando si lascia aperto un varco, la falla diventa voragine e ci può travolgere...

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"La donna libera dall’uomo, tutti e due liberi dal Capitale"

(Camilla Ravera - L’Ordine Nuovo, 1921)

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