25.9.07

 

Il matrimonio non consente l'accesso indiscriminato al corpo della moglie


L'antico diritto di completa disposizione del corpo della moglie da parte del marito, insito nel matrimonio monogamico (solo per la donna), pare definitivamente tramontato, grazie alla lotta delle donne. Rimane ancora da combattere ed eliminare la piaga del lavoro a domicilio e quello di cura, gratuiti.

Ecco la notizia.

Non si puo' esigere dal partner, sia all'interno del matrimonio o di una convivenza, 'un diritto all'amplesso'. Lo sottolinea la Cassazione. La Suprema corte ha confermato la condanna per violenza sessuale ad un marito che aveva costretto la moglie ad avere un rapporto sessuale. E' stata quindi respinta la tesi di un calabrese in base alla quale nell'ambito di una coppia e' da ritenersi che ci sia sempre 'un consenso putativo' per il partner al rapporto sessuale.

E' quanto ricorda la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. 35408/2007) che ha così confermato la condanna a 4 anni di reclusione nei confronti di un "esuberante" marito che aveva più volte costretto la moglie a subire rapporti sessuali contro la sua volontà.

Secondo i giudici, si deve considerare violenza sessuale "qualsiasi forma di costringimento psico-fisico idonea ad incidere sull’altrui libertà di autodeterminazione, a nulla rilevando l’esistenza di un rapporto di coppia coniugale o paraconiugale tra le parti". Nel caso esaminato dalla Corte l'apparente assenso al rapporto era dovuto al fatto che la donna "non aveva altra scelta che tentare di assecondarlo volta per volta, evitando di suscitare in lui ulteriori occasioni di ira gia' avutesi in passato".

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Comments:
Piaga del lavoro a domicilio e di cura gratuiti?
Ma tu sei tutta matta!
La signora grazie a quello ha il mantentimento oltre all'accesso al patrimonio del marito per le proprie esigenze.
Qui l'unica vera piaga sei tu!
 
... c'è solo un piccolo problema: sono un uomo (marito, padre e nonno)! A parte ciò, dai per scontato che la moglie non guadagni mai per conto suo, e dmentichi che - in tal caso - è costretta al doppio e triplo lavoro! Anche quando è "solo" casalinga, mentre il lavoro del marito è fonte di reddito autonomo, lei - pur lavorando alle volte anche più di lui (ma in ogni caso senza riconoscimento reddituale autonomo) - risulta "a carico" del marito...
 
Risulta a carico del marito perché lo è! Mi pare ovvio.
Non credo possa essere paragonato 8 ore in fabbrica con 8 o anche 10 ai fornelli e a pulire guardansoi le soap opera
 
Non è una 'piaga' il lavoro domestico gratuito, è la scahiavitù della donna proletaria, costretta anche a guadagnarsi la michetta fuori casa, ciclo economico permettendo!
 
E' schiavitu' lavare due piatti, dare lo straccio guardando le soap opera?
Ma non scherziamo dai ..
 
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"La donna libera dall’uomo, tutti e due liberi dal Capitale"

(Camilla Ravera - L’Ordine Nuovo, 1921)

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Sciopero generale, subito!

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