18.5.09

 

Liberare i palchi!


Sabato 16 maggio, al Lingotto di Torino, Rinaldini segretario Fiom, inciampato in un cavo del microfono, è piombato giù dal palco. "Macchè - va urlando Rinaldini - non son caduto da solo, è stato un 'gruppo teppistico targato Slai-Cobas' a scaraventarmi giù, un gruppo di 85 operai Fiat, tra quei 316 'confinati' a Nola, la cui deportazione è stata siglata anche da Fiom." Vero o non vero, sta di fatto che, umiliato e offeso, ha fatto fagotto sotto una marea di fischi e insulti. "Me la lego al dito" ha dichiarato, sorretto dalle condoglianze della destra e della 'sinistra', il Manifesto compreso (art. del 19/5 a firma Loris Campetti). (Riceviamo e pubblichiamo)

Perchè Rinaldini se la prende tanto con gli operai Fiat dello Slai-Cobas e non con la sua cattiva memoria? Sono due anni che NOI DONNE abbiamo lanciato la 'moda' di 'liberare i palchi', dal quel 24 novembre 2007, quando a Roma in 150 mila contro la violenza maschile , abbiamo scaraventato giù dal palco le 'parlamentari' che lo avevano indebitamente occupato. E nell'aprile bolognese del 2008, non si ricorda Rinaldini, che a suon di ortaggi, pomodori e miracolosi oggetti piovuti dal cielo, Giuliano Ferrara e i suoi 'compagni di merenda' che spacciavano la criminalizzazione dell'aborto per campagna elettorale, son dovuti sloggiare dal palco e ritirarsi a parlare nelle parrocchie? Perchè prendersela così tanto, dunque, non è ovvio che anche gli operai , desiderosi di novità, abbiano abbracciato pure loro la 'moda' di liberare i palchi e ri-prendersi la parola? Riprendersi la parola per rispedire al mittente, la FIAT, il 'riposizionamento produttivo dell'azienda' che comporta con la concentrazione di capitale Crysler-Opel, la chiusura delle fabbriche, la rottamazione di decine di migliaia di operai, la riduzione del salario al di sotto del suo valore e per chi rimane al lavoro, super-sfruttamento. Per rispedire al mittente 'l'azionariato sociale', con cui la Fiat vorrebbe suddividere le sue perdite riversandole sui lavoratori. Per far capire che con gli operai non si scherza!

Come non scherziamo noi donne, che da oggi abbiamo un qualcosa in più che l'oppressione, ad unirci alla classe operaia e a tutti gli oppressi, la 'moda' di 'liberare i palchi' e la 'moda' di liberarci dal Capitale e dalla sua violenza statale!

Circolo femminista donnaproletaria, via Stadera, 12 - Milano, 18/5/09

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"La donna libera dall’uomo, tutti e due liberi dal Capitale"

(Camilla Ravera - L’Ordine Nuovo, 1921)

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